Contrariamente a quanto pensavo, Aorivola non è un nome di fantasia, bensì quello della località da dove provengono le uve di falanghina utilizzate per questo vino. Il comune è Caianello, cittadina di frontiera ad altissima densità di caseifici: da qui la mozzarella di bufala campana prende le più svariate direzioni lungo l’A1.
I Cacciagalli, l’azienda di Mario Basco e Diana Iannaccone, è una delle realtà vinicole più interessanti dell’alto casertano. Capirete, quindi, che non è affatto un caso il riconoscimento di vino Slow per l’Aorivola 2017 nell’ultima edizione di Slow Wine.
Se le sensazioni sapido-minerali che accompagnano la beva sembrano essere un riflesso della composizione dei terreni (Roccamonfina è un vulcano spento), il sorso appena più spesso e voluminoso, senza comunque che ne risultino compromesse dinamica e diretta riconducibilità al vitigno falanghina, pare invece più figlio della tecnica di vinificazione (solo acciaio, ma con macerazione di 12 ore).
Quando ho visto che ne era rimasto un fondo di bottiglia, al termine della degustazione di Slow Wine a Napoli, ho pensato di portarlo via e di assaporarlo ancora l’indomani. Il contatto con l’aria ha apportato un plus in termini di ricchezza e slancio. Tutt’altra musica rispetto al decadimento rapido di certe bottiglie, che si afflosciano appena poche ore dopo l’apertura.
Azienda agricola i Cacciagalli di Diana Iannaccone
Tel/Fax +39 0823 875216
Mobile +39 393 9253825 (Mario)
Mobile +39 388 1861162 (Florestano)
info@icacciagalli.it