Sannio Falanghina, l’aperitivo inaugurale
Sono scappato via appena dopo le foto di rito al termine della cerimonia di Sannio Falanghina, ma non ho resistito e allora ho chiesto cosa s’è bevuto e s’è mangiato dopo, nel corso dell’aperitivo inaugurale offerto agli ospiti.
il cibo
Ai fornelli lo chef sannita Angelo D’Amico, del quale avevo apprezzato la cucina ai tempi dell’Una Hotel di Benevento, ma che ancora non sono andato a trovare -faccio ammenda- nella sua nuova casa, la Locanda Radici di Melizzano (BN).
Tutte preparazioni fortemente legate al territorio, le sue, con ingredienti pescati nel ricchissimo paniere di prelibatezze gastronomiche del Sannio: dalla salsiccia rossa di Castelpoto alla marchigiana, dal tartufo nero al caciocavallo. Rimpiango, in particolare, se mi concedete un’insolita preferenza per un dolce, la ricotta soffiata allo Strega, croccantino di mandorle e mela annurca.
i vini
Il Consorzio di tutela Sannio Dop, che celebra quest’anno i 20 anni di attività, ha curato la selezione delle etichette, scelte tra quelle che hanno ottenuto riconoscimento all’ultimo concorso La selezione del Sindaco, appunto organizzato dalle Città del vino.
Tutte di Falanghina del Sannio, ovviamente, le bollicine di aperitivo servite dai sommelier della delegazione Ais di Benevento prima dell’ingresso nell’auditorium: gli spumanti brut della linea Vignolé di Vinicola del Sannio, della Cantina di Solopaca e il Quid de La Guardiense, infine L’oro del marchese extra dry de La Fortezza.
Fatta eccezione per il Sannio Fiano 2017 di Vinicola del Sannio, i bianchi erano tutti Falanghina del Sannio: la 2018 sempre di Vinicola del Sannio, la 2017 di Masseria Vigne Vecchie, Adria 2017 di Torre dei Chiusi. Tra i rossi, invece, il Sannio Aglianico Riserva Guardia Sanframondi “Cantàri” 2013 della linea Janare de La Guardiense, l’Aglianico del Taburno “Arces” 2015 sempre di Torre dei Chiusi, le riserve 2013 e 2011 rispettivamente di Terre d’Aglianico e La Fortezza, infine il Beneventano IGT “Auriculus” 2011 di Torre dei Chiusi.