Falanghina express, n. 4/2019

dal 18 marzo al 18 aprile.

Alessia Canarino, su Wining, parla dei migliori assaggi a Campania Stories, tra cui ben 5 vini da uve falanghina: uno spumante (il Falanghina del Sannio Frenesia s.a. di Rossovermiglio) e 4 vini fermi (il Falerno del Massico bianco “16 marzo” 2018 di Trabucco, il Falerno del Massico bianco “Vigna Caracci” 2015 di Villa Matilde, il Campi Flegrei Falanghina “Colle Imperatrice” 2017 di Astroni e il Campi Flegrei Falanghina “Cruna del Lago” 2016 de La Sibilla).

Dopo una prima panoramica su Campania Stories, Paolo De Cristofaro su Tipicamente si sofferma sul Campania Igt Falanghina “Preta” 2018 di Alexia Capolino Perlingieri, che si conferma anno dopo anno etichetta interessante e affidabile (“vino quotidiano” per noi di Slow Wine nell’edizione 2019).

Ancora Campania Stories, nel racconto di Nerina Di Nunzio su Agi, che racconta la visita ad Agnanum, l’azienda di Raffaele Moccia che si trova “praticamente in città, perché dalla collina si vede la strada con le auto, ma in un mondo a parte“.

Angelo Di Costanzo, sul blog L’Arcante, parla della Falanghina dei Campi Flegrei “Settevulcani” 2017 di Salvatore Martusciello prodotta con le uve dei vigneti all’interno del Parco Archeologico dei Campi Flegrei.

In un articolo pubblicato sul numero di marzo/aprile 2019 di “Terre del vino” e rilanciato da Luciano Pignataro sul suo blog, Pasquale Carlo parla della parabola dell’uva falanghina nel Sannio: da “brutto anatroccolo” (espressione che era parsa calzante anche a me, allorquando avevo parlato di notorietà, valore e reputazione della falanghina) a bellissimo cigno.

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