Falanghina express, n. 1.

La settimana dall’11 al 17 febbraio 2019

Nell’intervista a Radio Siani, Libero Rillo, presidente del Consorzio Sannio e patron di Fontanavecchia, si racconta. Tra i passaggi più interessanti, c’è quello sulle (sempre più esplorate) potenzialità di invecchiamento della Falanghina del Sannio.

Sul blog di Luciano Pignataro, Pasquale Carlo racconta la splendida verticale della Falanghina del Sannio “Vignasuprema” di Aia dei Colombi, l’azienda di Guardia Sanframondi dei fratelli Gaetano e Marcello Pascale. 5 annate (dal 2007 al 2016) di uno dei pochi cru di falanghina dell’intero Sannio, ottenuto dai grappoli della vigna in località Colle dell’Aia, a poca distanza dalla cantina.

Gennaro Miele, su Metropolisweb, parla di “un vino signorile, prodotto da un signore del vino“: Vàndari, la Falanghina del Sannio di Nicola Venditti a Castelvenere.

Una carrellata di Falanghina dei Campi Flegrei targate 2016: ce la propone Angelo Di Costanzo su L’Arcante, osservando come il millesimo rappresenti “una sorta di punto e a capo, una linea temporale dalla quale ripartire dopodiché nulla sarà più come prima“.

Sul blog Winebeatpods (in inglese), il podcast con l’intervista a Salvatore Avallone, una chiacchierata sulla falanghina e sulle altre varietà storiche della Campania.

Falanghina Republic, si comincia

Più che per l’esordio nella blogosfera vinosa di Falanghina Republic, il 16 febbraio 2019 sarà ricordato come il giorno di Sannio Falanghina. Città europea del vino 2019. Si svolgerà oggi, infatti, la cerimonia inaugurale di cui tanto s’è parlato ultimamente, soprattutto per via del “balletto” -ha scritto qualcuno- sulla location.

Tra Napoli e Benevento, alla fine l’ha spuntata la cittadina sannita, cui spetta di diritto il titolo di “capoluogo morale”. E così sarà l’antico complesso monastico di San Vittorino a fare da cornice al “passaggio del testimone tra le città portoghesi di Torre Vedras e Alenquer e le 5 città di Sannio Falanghina: Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso.

Mi piaceva l’idea di legare a questa data la proclamazione di una virtuale repubblica fondata sulla falanghina e non è perciò un caso che Falanghina Republic faccia il suo debutto oggi, proprio a voler rinsaldare il mio legame affettivo con questa fantastica terra sannita.

Grappolo di falanghina

Sannio, ma non solo

Ovviamente non sarà soltanto il Sannio protagonista, perché -non c’è da dimenticarlo- la falanghina è l’uva più diffusa della Campania. Presente in tutte e 5 le province, è autorizzata in molte delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette della regione. Non solo, è pure idonea alla coltivazione nel Centro Italia e in altre zone del Mezzogiorno: dall’Umbria alla Basilicata, fino alla Puglia, persino in Sardegna.

Un’uva versatile, lo avrete sentito dire migliaia di volte, che ben si presta alle più svariate tipologie di vinificazione (non c’è cibo che non si possa accompagnare con un buon calice di falanghina), ma che paga ancora lo scotto di scellerate politiche commerciali, nemmeno del tutto debellate, e la cui reputazione è stata talvolta svilita dalle azioni degli stessi soggetti che avrebbero dovuto averne a cuore le sorti.

E invece la falanghina merita diritto di cittadinanza nel mondo delle grandi uve bianche. Seguitemi, vi farò scoprire i suoi volti, le sue vigne, i suoi piccoli grandi vini.

Ci si vede in giro! Calice in mano, mi raccomando. 😉