Falanghina in Slow Wine 2021

Sono 31 (+1 rispetto alla scorsa edizione) i Top Wines della Campania in Slow Wine 2021: dei 20 bianchi, ben 9 sono a base falanghina (+5 rispetto a Slow Wine 2020).

Due sono le etichette che arrivano dai Campi Flegrei (il Tenuta Jossa* 2018 di Cantine Astroni e la Falanghina 2018 di Cantine del Mare, rispettivamente Vino Slow e Vino Quotidiano), ma è il Sannio a fare la parte del leone.

Per la prima volta in undici edizioni della guida, due Falanghina sannite ottengono il riconoscimento più ambito, quello di Vino Slow**: si tratta della Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti Vigna Segreta 2018 di Mustilli e del Campo di Mandrie 2018 di Giovanni Iannucci (uno dei nomi nuovi della scorsa edizione della guida).

Una cosa tutt’altro che di poco conto, specie se si considera il prezzo, non così elevato rispetto alla soglia limite per il riconoscimento di Vino Quotidiano***, che quest’anno viene assegnato ai 2019 di Terra di Briganti, Fattoria Ciabrelli, Cautiero e Capolino Perlingieri, oltre che alla Falanghina del Sannio Spumante Extra Dry di Corte Normanna.

Altre etichette, tra Napoli e Benevento, meritano quantomeno una segnalazione: per esempio il Sabbia Vulcanica 2019 di Agnanum o la Falanghina dei Campi Flegrei 2019 de La Sibilla, le Falanghina del Sannio Cese 2018 di Fosso degli Angeli e Kissos 2016 di Cantine Tora.

E altre ancora potrete scoprirle in Slow Wine 2021, in vendita a partire dal14 ottobre prossimo.

* che tra l’altro prevede un saldo di fiano.

** assegnato ai vini che «oltre ad avere una qualità organolettica eccellente, riescono a condensare nel bicchiere caratteri legati a territorio, storia e ambiente».

*** fino a 12 euro.

La Falanghina Campo di Mandrie 2017 tra i migliori assaggi del VinNatur Workshop

C’è anche la Falanghina “Campo di Mandrie” 2017 tra i migliori assaggi del VinNatur Workshop svoltosi nel maggio scorso e che ha visto coinvolti una ventina tra giornalisti italiani ed esteri, produttori, ricercatori scientifici ed enologi.

La degustazione dei 166 vini prodotti dai soci VinNatur ha fatto registrare una “qualità media in ascesa rispetto agli anni precedenti, con alcune punte di eccellenza ma anche con vini che presentano difetti evidenti sui quali intervenire“. Tra i più apprezzati, comunque, c’è una delle due etichette di Falanghina* prodotte da Giovanni Iannucci, classe 1985, che tra l’altro è uno dei 2 nuovi ingressi in Slow Wine 2020 per quanto riguarda il Sannio (l’altro poi ve lo dico, eh).

L’annata 2017, che per la cronaca ha fatto registrare temperature piuttosto elevate, specialmente nell’areale di Castelvenere, dove si trovano le vigne di falanghina da cui si ottengono i grappoli per il Campo di Mandrie, è quella che si dice un’annata di “svolta”. Rispetto alla 2015 e alla stessa 2016, la vendemmia inizia ad essere “meno tardiva” ed aumentano di contro sensibilmente i giorni di macerazione. Stando ai primi assaggi, il millesimo 2018, non ancora in commercio, potrebbe rappresentare la quadratura del cerchio.

Staremo a vedere. 😉

* l’altra è La Forma, dal nome della località di Guardia Sanframondi dove si trova la vigna di falanghina, che è stata fin qui prodotta soltanto nel 2006.